Un blog internazionale di patristica

Carissime lettrici, carissimi lettori,

Con questo post siamo felici di inaugurare oggi, 26 gennaio 2021, un blog a carattere internazionale interamente dedicato alla conoscenza dei Padri della Chiesa, con lo scopo di fornire non solo agli addetti ai lavori, ma a tutto il grande pubblico interessato, uno strumento agile, efficace e costantemente aggiornato, per conoscere ed essere sempre meglio informati sulla letteratura cristiana antica, greca, latina e in lingue orientali, e più in generale sulla storia del cristianesimo antico e della prima età bizantina.
Il nome del blog è “What’s New in Patristics” / Novità della Patristica.
Ci auguriamo che questo nuovo spazio online possa diventare un punto di riferimento per tutti coloro che in Italia e all’Estero s’interessano ai Padri. Da qui anche il suo doppio titolo, inglese e italiano.

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Introduzione alla lettura dell’A Diogneto

All’interno del panorama editoriale italiano sugli studi patristici, la casa editrice Città nuova occupa senza dubbio un ruolo di primo piano, e non solo in ragione della storica collana Testi Patristici e delle numerose edizioni dei Padri della Chiesa da lei pubblicate, ma anche per la costante volontà di rinnovarsi. In quest’ottica, gli studiosi e gli appassionati di patristica non potranno non salutare con vivo interesse la nuova collana Nuovi testi patristici. La collana è stata inaugurata pochi mesi fa ospitando nel primo volume l’edizione critica con traduzione italiana e commento dell’A Diogneto, a cura di Fabio Ruggiero. Sulla base della ricchissima introduzione che accompagna il libro, proponiamo una breve guida alla lettura dell’A Diogneto, un testo che, come Fabio Ruggiero ci mostrerà in un prossimo post, per la sua notevole rilevanza fu menzionato più volte anche nei documenti di uno degli eventi-chiave della storia del Novecento, il Concilio Vaticano II.

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Perché leggere i classici, perché leggere i Padri

In uno dei saggi della raccolta – assurta lei stessa ormai al rango di “classico” –  intitolata: Perché leggere i classici?, Italo Calvino tra l’altro scrive: «è classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno». Giocando con il titolo di Calvino, potremmo chiederci provocatoriamente: perché pubblicare i classici e in particolare i Padri della Chiesa? ha senso, oggi, editare opere di letteratura cristiana di millecinquecento o quasi duemila anni fa? A cosa serve tutto questo, se è vero che non troveremo tra quei classici manuali di istruzione per districarsi nella selva dei social network, oppure saggi economici per affrontare gli effetti di una pandemia così grave come quella con cui da alcuni mesi siamo costretti a convivere?

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