Severo di Antiochia: la riscoperta di un Padre della Chiesa siriana tra le sabbie del deserto

Scoperte papiracee nel deserto egiziano Tra Ottocento e Novecento numerose missioni archeologiche furono inviate in Egitto con il fine di reperire manufatti e papiri da acquisire per conto dei grandi musei e biblioteche europee: grazie a queste missioni furono scoperti numerosi rotoli di testi letterari greci, come la Costitutizone degli Leggi tutto…

Le Omelie Diverse di Basilio di Cesarea,
la Cappadocia di IV secolo
e l’omiletica morale cristiana

Basilio di Cesarea, Omelie diverse

«Chi, dunque, si purificò maggiormente con l’aiuto dello Spirito e si rese degno di esporre le cose divine? Chi è stato di più illuminato dalla luce della conoscenza ed è penetrato nelle profondità dello Spirito, scrutando con l’aiuto di Dio le cose di Dio? Chi ebbe un linguaggio che fosse interprete più efficace dei propri pensieri, così da non zoppicare, come fa la maggior parte degli uomini, in nessuno dei due casi, né quando il pensiero non trova modo di esprimersi né quando l’espressione non è conforme al pensiero, ma segnalandosi con uguale fama nell’uno e nell’altro caso e mostrandosi sempre all’altezza di se stesso e profondamente equilibrato? […] Di Basilio la bellezza era la virtù, la grandezza la teologia, il corso l’incessante movimento che conduce e innalza fino a Dio, la forza il seme della parola e la sua distribuzione, tanto che io posso dire, senza alcuna esitazione, che la sua voce si è diffusa su tutta la terra e la forza delle sue parole ha toccato i confini del mondo, secondo quanto Paolo disse agli Apostoli, prendendo da Davide questa espressione (Sal 19 [18], 5; Rm 10, 18). […] Quando ho per le mani il suo Esamerone e lo riferisco con la mia lingua, io mi ritrovo con il Creatore, comprendo le ragioni della creazione e ammiro il Creatore più di prima, quando avevo come maestro soltanto la mia vista. Quando mi trovo a leggere i suoi scritti controversiali, io vedo il fuoco di Sodoma, dal quale sono incenerite le lingue malvagie e violente, o la torre di Calane, iniquamente costruita e giustamente abbattuta. Quando sono a leggere quei suoi scritti che trattano dello Spirito, io ritrovo il mio Dio ed esprimo liberamente la verità, perché mi fondo sulla sua teologia e sulla sua contemplazione. Quando ho a che fare con gli altri commentari, che egli ha composto per coloro che sono di scarsa perspicacia, dopo averli per tre volte incisi sulle robuste tavolette del suo cuore, mi convinco a non fermarmi alla lettera e ad esaminare non solo gli elementi più in superficie, ma a spingermi oltre e a passare da profondità a profondità, richiamato all’abisso dall’abisso, e trovando luce grazie a luce, fino a quando non giunga al punto più alto. Quando leggo gli encomi dei martiri, non tengo conto del corpo, sono con quelli che elogio e mi desto per la lotta. Quando mi occupo dei discorsi che riguardano la morale o la vita pratica, mi purifico nell’anima e nel corpo, divengo un tempio per ospitare il Signore e strumento percosso dallo Spirito, inneggiante alla gloria e alla potenza divina: da lui traggo la mia armonia e il mio ritmo, grazie a lui sono diventato altro da quello che ero, subendo metamorfosi divina».

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Dimissioni, rinunce, deposizioni di papi nella Chiesa del primo millennio

Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, (…) renuntiare.

Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro.

Con queste parole, l’11 febbraio 2013 papa Benedetto XVI annunciava la sua intenzione a rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, e i principali quotidiani hanno ricordato il caso di Celestino V, il papa che il 13 dicembre 1294 rinunciò alla sua carica e, per Dante, «fece per viltade il gran rifiuto». In verità, la rinuncia è solo una tipologia particolare di interruzione del pontificato, e molti pontificati subirono interruzioni già nel corso del primo millennio, come ha ben messo in luce Emanuela Prinzivalli, I pontificati interrotti nella storia della Chiesa: il primo millennio, in Il cristianesimo antico fra tradizioni e traduzioni, Roma, Città Nuova, 2020, pp. 103-127. Come vedremo, in alcuni casi i pontefici stessi rinunciarono alla carica, ma in altri furono costretti a dimettersi o deposti.

Il cristianesimo antico – Fundamentis Novis
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Un blog internazionale di patristica

Carissime lettrici, carissimi lettori,

Con questo post siamo felici di inaugurare oggi, 26 gennaio 2021, un blog a carattere internazionale interamente dedicato alla conoscenza dei Padri della Chiesa, con lo scopo di fornire non solo agli addetti ai lavori, ma a tutto il grande pubblico interessato, uno strumento agile, efficace e costantemente aggiornato, per conoscere ed essere sempre meglio informati sulla letteratura cristiana antica, greca, latina e in lingue orientali, e più in generale sulla storia del cristianesimo antico e della prima età bizantina.
Il nome del blog è “What’s New in Patristics” / Novità della Patristica.
Ci auguriamo che questo nuovo spazio online possa diventare un punto di riferimento per tutti coloro che in Italia e all’Estero s’interessano ai Padri. Da qui anche il suo doppio titolo, inglese e italiano.

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Introduzione alla lettura dell’A Diogneto

All’interno del panorama editoriale italiano sugli studi patristici, la casa editrice Città nuova occupa senza dubbio un ruolo di primo piano, e non solo in ragione della storica collana Testi Patristici e delle numerose edizioni dei Padri della Chiesa da lei pubblicate, ma anche per la costante volontà di rinnovarsi. In quest’ottica, gli studiosi e gli appassionati di patristica non potranno non salutare con vivo interesse la nuova collana Nuovi testi patristici. La collana è stata inaugurata pochi mesi fa ospitando nel primo volume l’edizione critica con traduzione italiana e commento dell’A Diogneto, a cura di Fabio Ruggiero. Sulla base della ricchissima introduzione che accompagna il libro, proponiamo una breve guida alla lettura dell’A Diogneto, un testo che, come Fabio Ruggiero ci mostrerà in un prossimo post, per la sua notevole rilevanza fu menzionato più volte anche nei documenti di uno degli eventi-chiave della storia del Novecento, il Concilio Vaticano II.

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