Il Credo commentato dai Padri è una collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Dal punto di vista cronologico (96ca-750) comprende scritti che vanno dalla Prima Lettera di Clemente Romano ai Corinzi a Giovanni Damasceno. Geograficamente si estende dall’Etiopia alle Alpi e dalla Spagna alla Valle dell’Indo.
Intendiamo con questi volumi presentare il distillato dei tesori di una riflessione che si sviluppa con una ricchezza straordinaria in molteplici rivoli e non cessa mai di cercare di comprendere in maniera sempre più profonda il mistero di una fede condivisa, anche se difficile da concettualizzare. La scelta di organizzare i brani degli antichi autori presentati intorno al Credo Niceno-Costantinopolitano contiene una dose di arbitrio che è bene dichiarare subito. Tale Credo, prodotto nel Concilio di Costantinopoli del 381, è una ripresa del Credo promulgato nel Concilio di Nicea del 325, ma anche un suo adattamento, con ampliamento di alcune parti e l’aggiunta di altre (i punti sulla Chiesa, il battesimo e la resurrezione). In mezzo erano passati decenni di dispute accese fra gli stessi esponenti del fronte antiariano che aveva prevalso a Nicea. Ci si può chiedere, a ragione, come gli autori cristiani anteriori al IV secolo possano essere inseriti a commento di un testo di fede più tardo. Si risponde che queste due professioni di fede del IV secolo riprendono a loro volta una ossatura precedente, presentano un consenso sedimentato lungo il corso dei secoli su alcuni elementi di fondo condivisi dalla parte maggioritaria dei cristiani, rispetto al quale aggiungono ulteriori specificazioni in relazione alle problematiche sollevate da Ario e dai suoi seguaci. Inoltre, essendo il Credo Niceno-Costantinopolitano professione di fede proclamata fino ad oggi da tutte le Chiese, quindi Credo ecumenico per eccellenza, può ben costituire il punto di riferimento intorno al quale organizzare una materia straordinariamente complessa e pur tendente all’unità: esso è accolto dalle più differenti culture e lingue: dai cristiani di lingua e tradizione copta, siriaca, armena, cinese, romana e greca, tradotto in tutte le lingue moderne e presenta il frutto sintetico di una riflessione che partiva da molto lontano, dalla nascita stessa del movimento originato dalla predicazione e dalla persona di Gesù di Nazaret.
Ripercorrere i momenti salienti della riflessione degli antichi cristiani significa dare l’opportunità al lettore di riconsiderare l’unità di base dell’insegnamento cristiano, almeno nella sua parte maggioritaria – escludendo quindi le correnti dualistiche cristiane (marcioniti e gnostici) – vivaci fra II e III secolo, intorno a un solo Signore, un solo battesimo e una sola fede, durante i secoli della crescita esponenziale del fenomeno cristiano. Tanto più ammirevole questo lavorio, che sviluppava la catechesi di base impartita al battesimo, in quanto spesso compiuto in periodi di persecuzione.
I volumi fanno scoprire al lettore non specialista i migliori risultati di una sapienza antica; forniscono allo specialista l’agevole reperimento in buone traduzioni di testi importanti e mostrano come l’attuale prospettiva ecumenica si basi su un fondamento antichissimo. L’idea di questa Collezione nasce in ambiente americano protestante, al pari dell’altra importante iniziativa della Ancient Christian Commentary on Scripture, entrambe edite dalla InterVarsity Press, ma il risultato finale è frutto del ripensamento e dell’adattamento scientifico di valenti studiosi italiani (Emmanuel Albano, Andrea Annese, Chiara Curzel, Maria Fallica, Jean Paul Lieggi) per l’editrice Città Nuova, sotto la direzione scientifica di chi scrive.
Città Nuova, che ha curato l’edizione italiana della precedente iniziativa con il titolo La Bibbia commentata dai Padri, ha ritenuto di completare questo importante percorso pubblicando anche l’edizione italiana dell’Ancient Christian Doctrine con il titolo Il Credo commentato dai Padri.
Emanuela Prinzivalli
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